Non è il classico carillon con che lascia uscire la ballerina una volta aperto. Avevo anche quelli da bambina e mi piacevano un sacco, ma questo è più speciale.
Questo è il mio carillon.
La proprietaria è mia nonna.
Mi ricordo che da piccola era uno dei miei "giocattoli" preferiti.
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Quello che facevo io era semplicemente caricarlo, aprirlo ed ammirarne i meccanismi in movimento, sempre con estrema cautela, per paura di romperlo.
Mi ricordo che mi piaceva un sacco anche l'odore di legno e vernice che aveva mentre non amavo tanto toccarne la base perchè era particolarmente grezza, quindi temevo che qualche scheggia potesse entrarmi nelle dita.
Questa estate, quando sono tornata a casa, ho ripreso tra le mani il carillon dopo tanti anni. E' incredibile la quantità di emozioni e sensazioni che un oggetto, una semplice cosa, può evocare e richiamare alla memoria.
Forse è proprio per questo che alla richiesta di un oggetto che ci rappresentasse mi è venuto in mente questo. Le emozioni che mi aveva rievocato erano talmente vivide da sopravvivere ancora dopo diversi mesi.
Ho chiesto a mio fratello di fare queste foto per me. L'ho invidiato sapendo che lui era lì, con i miei nonni e con la strana melodia del carillon di sottofondo (strana perchè, come si vede dalla foto, una delle "corde" sollecitate dal rullo è rotta).
Dovevamo scegliere un oggetto che significasse qualcosa per noi. Questo carillon significa molto di più di qualcosa per me.
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