sabato 28 dicembre 2019

14 - La cosa come simbolo

Nel film Anastasia il carillon è il simbolo della famiglia Romanov e quindi del legame tra la protagonista, sua nonna e tutta la sua famiglia.

33 - La sintesi finale

Così come alla sera si analizza tutto quello che si è fatto durante la giornata, prima di concludere questo percorso, voglio ritracciare tutti i passaggi ed i collegamenti fatti nel corso di questi mesi, partendo dal primissimo step.

Il primo step aveva lo scopo di introdurre San Giovanni Rotondo, il mio paese natale, scelto perchè penso che per analizzare un luogo (o un oggetto), bisogni prima di tutto conoscerlo a fondo. 

Proprio questa conoscenza approfondita del mio paese mi ha permesso di eseguire un'analisi più personale, di metterci davvero nel mio. Ne sono una prova le cose che ho scelto a rappresentanza del luogo, che sono una parte concreta del mio passato e della mia vita di tutti i giorni nei periodi in cui torno a casa. 

Il mio paese è famoso in tutto il mondo, ma pochi ne conoscono tutta la storia. Proprio per questo motivo, nonostante l'ampio repertorio di saggi, libri e chi più ne ha più ne metta, non ho voluto selezionare qualcosa riguardante Padre Pio, ma un libro che invece trattasse di quella parte della storia sconosciuta ai più, al fine di diffonderla. 

Tuttavia, non ho potuto fare a meno di parlare della parte della storia che ha reso famoso San Giovanni Rotondo, ovvero quella relativa a Padre Pio, che osservo da un punto di vista un po' insolito.

A questa figura mi sono anche ricollegata per la scelta del film, che in realtà è collegato a tanti ricordi della mia infanzia, che sono tutti riaffiorati quando ho rivisto qualche scena per scrivere il post. 

Devo dire, però, che la mia era una conoscenza molto "terra terra", come diremmo in Puglia, da alcuni punti di vista, come quello dell'origine del suo nome, che sono stata ben contenta di approfondire per la stesura di questo blog. 

La cosa che ha scelto ha un collegamento abbastanza labile con il luogo. In realtà, però, da quando sono una studentessa fuori sede, ho imparato ad apprezzare le piccole cose e a non dare per scontato nulla, soprattutto la mia famiglia. Quando, la scorsa estate, sono tornata a S.G.R. sono andata a casa di mia nonna ed ho rivisto un vecchio carillon con il quale ero solita giocare da bambina. Devo dire che mi ha fatto un certo effetto, a riconferma del potere che gli oggetti hanno sulla nostra memoria. All'inizio del corso queste sensazioni erano ancora abbastanza vivide, ed è per questo che la scelta è ricaduta proprio su questo oggetto

Come abbiamo più volte durante il corso, per capire la storia di una caso, bisogna prima di tutto analizzare i suoi nomi, cercando di non fermarsi ad una sola lingua. 

Ulteriori informazioni sull'oggetto e sulla sua percezione nella cultura popolare, due concetti strettamente connessi, si possono ricavare dai proverbi che ne parlano. 

Dal punto di vista più pratico, invece, è utile analizzare l'anatomia, la tassonomia della cosa, le azioni che si possono svolgere con o relativamente ad essa ed il suo utilizzo in una dimensione più casalinga. Navigando sul web, poi, ho trovato un articolo su un utilizzo alternativo del carillon. 

Le cose, inevitabilmente, veicolano messaggi che vanno al di la della loro materialità, diventando quindi dei simboli. Il film Anastasia era uno dei miei preferiti da bambina ed è proprio da questo che deriva il significato simbolico che io attribuisco al carillon.

Proprio perchè sono simboli, sono infiniti i collegamenti che si possono far partire da una singola cosa, come evidenzino la nuvola dei nomi e la mappa concettuale.

Se fino ad adesso i collegamenti sono stati abbastanza immediati, trovare un collegamento tra carillon e cucina non è stato facile, ma alla fine ne ho trovati ben due. Il primo riguarda più il cibo, il secondo invece le bevande, quindi alla fine posso ritenermi abbastanza soddisfatta della copertura che sono riuscita ad ottenere.

Ho cercato di analizzare poi la presenza del carillon in tutti gli ambiti delle arti in senso generale, quindi musica (per cui ho trovato due collegamenti: 1 e 2. Collegato a questo, ho anche fatto una playlist su Spotify dei risultati che ho ottenuto cercando "carillon") , cinema, fumettiletteratura ed arte in senso più stretto.  Ho aggiunto anche, dopo averne discusso a lezione, il tatuaggio che ritrae la cosa. 
Sempre rimanendo nella sfera creativa, ho trovato un sito dove si può creare la propria melodia da carillon e ne ho scritto un breve post a riguardo. 

Sono stati analizzati anche i brevetti relativi alla cosa o a parti di essa e, sempre nell'ambito dei documenti, si è cercato anche un francobollo che ritraesse l'oggetto.

Ci è stato chiesto, poi, di rintracciare sia un protagonista a rappresentanza della cosa, che di immaginare (oppure semplicemente citare) un museo che la celebrasse. 

Ho poi raggruppato i numeri che definiscono la cosa e stilato un alfabeto relativo ad essa, cercando di spaziare il più possibile. 

Per concludere, ho ipotizzato una evoluzione futura della cosa, che in realtà è gia esistente.

Alla fine, posso ritenermi soddisfatta dell'analisi effettuata, soprattutto per avermi dato l'occasione di ricercare ed approfondire argomenti sui quali, altrimenti, difficilmente mi sarei soffermata.
Confermo, quindi, la tesi iniziale del professore, ovvero che non si può vivere solo di ingegneria, ma ci sono tante altre cose belle che meritano e devono essere tenute in cosiderazione. 







29 - I numeri della cosa

4 - il numero di campane che inizialmente componevano un carillon e che hanno dato il nome allo stesso (https://a248978.blogspot.com/2019/12/09-i-nomi-della-cosa.html);

112.1 - il numero che identifica il carillon nella classificazione Hornbostel-Sachs;

1796 - viene inventato il primo orologio con incorporato un meccanismo per riprodurre musica (considerato come il primo carillon "moderno" della storia);

1894 - viene inventato il meccanismo dei carillon attuali, nei quali è impiegato un cilindro dentato rotante per riprodurre la melodia;

1946 - fondazione del giornale locale di Steinbach (Manitoba, Canada) "Carillon News".


venerdì 27 dicembre 2019

18 - In cucina

Il ponte che collega carillon e cucina è la pasticceria Carli di Udine. 

Qui, oltre alle specialità dolci e salate della cucina friulana, è possibile ammirare un'ampia collezione di carillon artigianali di varie epoche, misure e tipologie (a muro, a molla, di porcellana o di legno, per bambini e così via).

La pasticceria è situata in un palazzo storico, l'unico affrescato esternamente da Giovanni Antonio da Pordenone nella prima metà del '500. All'interno, invece, è presente un affresco di Pomponio Amalteo. 

venerdì 20 dicembre 2019

32 - Le azioni della cosa / con la cosa

Ascoltare (to listen).

Suonare (to play).

Cantare (to sing).

Ricordare (to remember), perchè poche cose come la musica sono in grado di rievocare ricordi ed emozioni.

Addormentarsi/dormire (to fall asleep/to sleep), perchè spesso ai carillon è associata una ninna nanna.

Regalare (to gift).

Ballare (to dance).

Caricare (to load?), girando la chiave collegata al cilindro.

Aprire (to open), per ascoltare la melodia.

Sollecitare (to solicit), perchè il cilindro dentato sollecita il pettine e le sue lamelle.

31 - L'ABC della cosa

Anastasia, uno dei miei film preferiti e nel quale compare, anche in modo abbastanza significativo per la narrazione, un famoso carillon (come ho scritto nell'articolo dedicato alla cosa nel cinema);

Ballerina, perchè mi piacciono i carillon, spesso anche portagioie, che, quando aperti, lasciano venire fuori una ballerina danzante;



Cilindro, solitamente dentato. É il pezzo del carillon dove è "memorizzata" la melodia;


Domain Louis Carillon et Fils, un'importante cantina francese, dalla quale nascono pregiatissimi vini bianchi e rossi;

Edward Piguet, uno dei fondatori della Audemars Piguet Edwars Piguet. Sono di questa marca i bellissimi orologi dotati di carillon e con meccanismi a vista come questo. Per approfondire, ecco un articolo ed un video;
  
Favre-Salomon Antoine, l'orologiaio svizzero che per primo associò al meccanismo dell'orologio una melodia (1796);

Grafofono, una versione del fonografo (il cilindro, invece di essere fatto in ghisa e ricoperto da un foglio stagnola, era di cartone e ricoperto da uno strato di cera. Questo permise di ridurre gli errori che si verificavano in fase di istallazione o rimozione del cilindro del primo tipo), ovvero lo strumento che tra l'inizio del ventesimo secolo e la fine del diciannovesimo sostituì il carillon per questioni di praticità e maneggiabilità;


Holmes Sherlock, il protagonista del film "Sherlock Holmes and the Secret Code " (anche noto come "Dressed to Kill"), nel quale il famoso investigatore deve trovare l'ultimo di tre carillon per ricomporre e decriptare il codice contenuto nelle rispettive melodie;

Idiofoni a pizzico, la famiglia musicale di appartenenza del carillon, identificata dal codice 112.1 della classificazione Hornbostel-Sachs;

Luigi Folegotto, l'attuale proprietario della Pasticceria Carli di Udine, dove, oltre a provare le specialità della cucina friulana, è possibile anche ammirare una grande collezione di carillon artigianali (in una sala affrescata nel '500);

Molla, caricata girando una chiave, mette in rotazione, a velocità costante, il cilindro, facendo così partire la melodia;

Nonna, sia perchè il carillon che io ho scelto è di mia nonna, sia perchè nel film Anastasia il carillon è il simbolo del legame tra la protagonista e sua nonna (video);

Orologio, perchè esistono diversi orologi che implementano la funzione di carillon. Un esempio sono i "minute repeater", un vero e proprio spettacolo ingegneristico.

"Minute repeaters chime three different sounds; the hours are typically signaled by a low tone, the quarter-hours by a sequence of two tones and the minutes by a high tone. For example, if the time is 02:49 the minute repeater will sound 2 low tones representing 2 hours, 3 sequence tones representing 45 minutes and 4 high tones representing 4 minutes."; 

Polce, il cognome della famiglia proprietaria del marchio La Gatta Carillon;

Quattro, il numero d campane che originariamente costituivano un carillon. Proprio da questo deriva il nome "carillon";

Recordon Jèrèmie, il proprietario della prima industria produttrice di carillon, aperta nel 1815 insieme a Samuel Junod (fonte: https://ezinearticles.com/?The-Music-Box---a-Remarkable-Invention-of-Our-Time&id=403071);

Sainte-croix, il comune svizzero che ha mantenuto il primato di maggior produttore di carillon fino alla II guerra mondiale. Fu poi battuto da Giappone e Cina;

Tingsha, una sorta di carillon usato dai monaci buddhisti durante rituali e preghiere;

Uchicago, ovvero l'università di Chicago, dove è situato, precisamente nella "Rockefeller Memorial Chapel", uno dei carillon (e degli strumenti musicali in generale) più grande al mondo, composto da 72 vampane di bronzo per un totale di 100 tonnellate (articolo);

Vinili, come quelli venduti all'ormai chiuso Carillon di Monza, un'istituzione, locale e non solo, nel campo della musica;

Zorro - 1957, la serie tv nella quale, nell'episodio 36 della second stagione, il carillon è un elemento chiave della trama.

giovedì 19 dicembre 2019

28 - Il protagonista della cosa

Ho scelto come rappresentante della cosa un artigiano, Dino Goffredo Colombani, che ancora oggi realizza a mano tutti i suoi carillon da collezione nel suo laboratorio in una stradina di Quarna Sotto, vicino al Lago d'Orta.

I suoi carillon sono ispirati alle giostre di fine '800, inizio '900. Ogni carillon è realizzato con uno specifico tipo di legno ed ha una melodia personalizzata, associata ai personaggi che lo caratterizzano.

La regione Piemonte gli ha dato il riconoscimento di "Eccellenza Artigiana" ed a Como c'è un museo dove possono essere ammirate le sue opere. 

Non ho trovato video dell'artigiano, ma un'intervista classica ed una breve intervista radiofonica.

domenica 8 dicembre 2019

Il Tatuaggio della Cosa

Si, lo so che non era uno degli step assegnati, però l'ultima volta a lezione abbiamo parlato di tatuaggi e visto che a me piacciono particolarmente, ho deciso di fare comunque un post a riguardo.

I due disegni di base più comuni sono questi due:


A me entrambi ricordano tanto il carillon che si vede nel film "Anastasia", ovvero questo

15 - L'evoluzione futura della cosa

Ormai penso che sia raro vedere un carillon in mano ad un bambino, quindi una sorta di evoluzione a mio parere c'è già stata e sono tutte le applicazioni che permettono di ascoltare musica in streaming, quindi Youtube, Spotify, iTunes,...

Su Spotify, cercando carillon, vengono fuori un sacco di playlist con ninna nanne e melodie tipiche da carillon, appunto.

19 - La cosa nell'Arte

L'opera d'arte che ho scelto è un'opera moderna, in quanto è un "digital painting".
L'autore è Paolo Pedroni, il titolo è "Carillon" e l'anno d realizzazione è il 2012.



Ho trovato anche altre opere dell'artista Andrea Albonetti su due diversi siti.
https://www.pitturiamo.com/it/quadro-moderno/lelegante-carillon-80x80cm-26472.html questo mi piace particolarmente perchè permette di guardare l'opera con una sorta di lente di ingrandimento e quindi di apprezzarne tutti i dettagli. SU questo sito, però, è presente solo una delle opere dell'artista riguardanti il carillon.
http://www.ioarte.org/artisti/Pittore-Curioso/ su quest'altro sito, invece, sono presenti tutte e quattro le opere sul carillon, insieme ad altri quadri dello stesso autore.
I titoli delle opere sono riportati come didascalia delle stesse. Purtroppo non ci sono informazioni sugli anni di realizzazione.
L'elegante Carillon

Ecarte Carillon

Casual Carillon

Il Dolce Carillon

Mi piacciono particolarmente queste quattro opere perchè rispecchiano la mia idea di carillon e mi ricordano quando da bambina ne desideravo uno proprio come questi, con quel genere di "manovella" e con una ballerina che si muovesse.

27 - Il museo della cosa

Esiste un museo nel Carillon,  L'Otaru Music Box Museum (小樽オルゴール堂) , in Giappone, precisamente ad Otaru, appunto.
Dal sito del museo è possibile fare un giro virtuale all'interno.

martedì 3 dicembre 2019

26 - La cosa sui francobolli

Olanda, 1981

21 - La cosa nella Musica #2





Anche se non rispecchia esattamente quanto richiesto dal post, non potevo non citare Ennio Morricone - Carillon , colonna sonora del film "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone (1965).



20 - I brevetti della cosa


https://patents.google.com/patent/US4947722A/en?q=music&q=box&oq=music+box
oggetto: Music box arrangements for cakes, toys, ornaments and the like
inventore: Fredric J. Lewis
anno pubblicazione: 1989
codice: US4947722A



https://patents.google.com/patent/EP0124240A1/en?q=carillon&q=dancer&oq=carillon+dancer
oggetto: Opening case toy or amusement device
inventore: Christopher Charles Wiggs, Christopher Joseph Crabtree Taylor
anno pubblicazione: 1983/1984
codice: EP0124240A1

Ho pensato che questo meccanismo potesse essere particolarmente utile per i classici carillon che lasciano uscire una ballerina danzante una volta aperti.

domenica 1 dicembre 2019

09 - I nomi della cosa

"carillon" deriva dal termine francese "quadrillon", ovvero "quattro campane". Inizialmente, infatti, con "carillon" si indicava un insieme di campane. Il termine usato in francese per il carillon così come lo conosciamo noi è "boite à musique".
Inglese: music box
Tedesco: glockenspiel (termine usato in altre lingue per indicare un diverso strumento musicale)
Catalano: carillò
Greco: Καριγιόν
Spagnolo: carillòn, carillòn
Olandese: beiaard, klokkenspel

(Ho scelto queste lingue perchè sono quelle per ke quali c'è una pagina di Wikipedia dedicata al carillon. Per ulteriori traduzioni si rimanda alla nuvola di nomi)

giovedì 28 novembre 2019

21 - La cosa nella Musica

Carillon - Gianna Nannini 

Carrilon baci stretti e confusione
Carrillon ci batteva forte il cuore
Carrillon si giocava al primo amore
Carrillon la domenica d'estate
Carrillon sigarette e cioccolate
Carrillon il profumo dell'incenso
Ci sei a chi arriva fino al muro
ci sei non ci scoprirà nessuno
Carrillon era un gioco già da grandi
Carrillon nel silenzio in mezzo ai pini
Carrillon mi fiorivi tra le mani
Carrillon le persiane delle stanze
Carrillon e le nostre differenze
Carrillon assomigli a questa notte
ci sei a chi arriva fino al muro
ci sei non ci scoprirà nessuno
Carrillon quanti dischi son passati
Carrillon nella stanza dei delfini
Carrillon le mie notti i tuoi mattini
Carrillon mentre cambiano le stelle
Carrillon la corrente della pelle
Carrillon nella fretta di arrivare
Carrillon ci troviamo mano a mano
Carrillon nè vicino nè lontano
Carrillon luna bassa e tetti in celo
ci sei ci sei non ci scoprirà nessuno
ci sei resta solo qui vicino
ci sei ci sei non ci scoprirà nessuno

23 - La cosa nella Letteratura

Titolo del documento: Letter to James Collison
Data di composizione: 25/10/1849
Autore: Dante Gabriel Rossetti
Tipo di documento: lettera

The Carillon

by Dante Gabriel Rossetti

At Antwerp, there is a low wall
Binding the city, and a moat
Beneath, that the wind keeps afloat.
You pass the gates in a slow drawl
Of wheels. If it is warm at all
The Carillon will give you thought.

I climbed the stair in Antwerp church,
What time the urgent weight of sound
At sunset seems to heave it round.
Far up, the Carillon did search
The wind; and the birds came to perch
Far under, where the gables wound.

In Antwerp harbour on the Scheldt
I stood along, a certain space
Of night. The mist was near my face:
Deep on, the flow was heard and felt.
The Carillon kept pause, and dwelt
In music through the silent place.

At Bruges, when you leave the train,
—A singing numbness in your ears,—
The Carillon's first sound appears
Only the inner moil. Again
A little minute though—your brain
Takes quiet, and the whole sense hears.

John Memmeling and John Van Eyck
Hold state at Bruges. In sore shame
I scanned the works that keep their name.
The Carillon, which then did strike
Mine ears, was heard of theirs alike:
It set me closer unto them.

I climbed at Bruges all the flight
The Belfry has of ancient stone:
For leagues I saw the east wind blown:
The earth was grey, the sky was white.
I stood so near upon the height
That my flesh felt the Carillon.


http://www.rossettiarchive.org/docs/dgr.ltr.0557.rad.html#p3



Per ulteriori risultati:https://archive.org/details/carilloninliter00ricegoog/page/n38?q=carillon

24 - La cosa nel Cinema

Titolo: Anastasia
Anno produzione: 1997
Diretto da: Don Bluth, Gary Goldman

Una delle scene del film: https://www.youtube.com/watch?v=Tzm0qfwiY8g&t=11

lunedì 25 novembre 2019

17 - La nuvola dei nomi


Aggiungo il nome dell'oggetto in

  • greco > μουσικοί κωδώνες
  • giapponese > カリヨン
  • hindi > घण्टा बाजा
  • turco > çanlarla çalınan melodi
  • norvegese >  klokkespillet
  • portoghese >  carrilhão
  • cinese >  鍾琴

16 - Una prima mappa concettuale


13 - L'anatomia della cosa


http://intocarillon.blogspot.com/2013/11/tassonomia-quadro-componenti.html

11 - La tassonomia della cosa


Evoluzione:
Il carillon nasce nel Medioevo come insieme di campane suonati tramite l'utilizzo di una tastiera.
Quando si diffusero in Belgio ed Olanda, circa nel 1400, si iniziarono a sviluppare sempre di più, fino a quando nel 1796 Antoine Favre inventò il cosiddetto 'carillon sans rimbre nuìi marteau', ossia carillon senza campane nè martelli, che era praticamente il prototipo del carillon come lo conosciamo noi oggi.





martedì 5 novembre 2019

08 - La cosa

La mia cosa è un carillon, anzi il carillon. 

Non è il classico carillon con che lascia uscire la ballerina una volta aperto. Avevo anche quelli da bambina e mi piacevano un sacco, ma questo è più speciale.


Questo è il mio carillon.

In realtà non è nemmeno mio ed è proprio questo il motivo per cui l'ho scelto.

La proprietaria è mia nonna.

Mi ricordo che da piccola era uno dei miei "giocattoli" preferiti. 

Penso che sia particolarmente vecchio, infatti la sua fragilità si percepisce e si nota subito. Da sempre (che io ricordi) manca una delle "staffe" alla base ed una delle due cerniere che dovrebbero collegare il tetto della casetta al resto. 
Quello che facevo io era semplicemente caricarlo, aprirlo ed ammirarne i meccanismi in movimento, sempre con estrema cautela, per paura di romperlo. 

Mi ricordo che mi piaceva un sacco anche l'odore di legno e vernice che aveva mentre non amavo tanto toccarne la base perchè era particolarmente grezza, quindi temevo che qualche scheggia potesse entrarmi nelle dita. 

Questa estate, quando sono tornata a casa, ho ripreso tra le mani il carillon dopo tanti anni. E' incredibile la quantità di emozioni e sensazioni che un oggetto, una semplice cosa, può evocare e richiamare alla memoria. 
Forse è proprio per questo che alla richiesta di un oggetto che ci rappresentasse mi è venuto in mente questo. Le emozioni che mi aveva rievocato erano talmente vivide da sopravvivere ancora dopo diversi mesi. 

Ho chiesto a mio fratello di fare queste foto per me. L'ho invidiato sapendo che lui era lì, con i miei nonni e con la strana melodia del carillon di sottofondo (strana perchè, come si vede dalla foto, una delle "corde" sollecitate dal rullo è rotta).



Dovevamo scegliere un oggetto che significasse qualcosa per noi. Questo carillon significa molto di più di qualcosa per me. 





07 - Il film

Si, anche questa volta Padre Pio, ma, ripeto, parlando di San Giovanni Rotondo è inevitabile.

Il film scelto è Padre Pio (https://it.wikipedia.org/wiki/Padre_Pio_(miniserie_televisiva)), pubblicato nel 2000 in occasione della chiusura della questione sulla beatificazione di Padre Pio.

Non ho scelto questo film a caso. Ho visto questo film parecchie volte quando ero piccola. Ricordo che mi faceva paura la scena in cui il cane cerca di entrare nella chiesa dove Padre Pio, ancora bambino, si rifugiava. Ricordo che lo guardavo sempre con mio padre e, rivedendo alcune scene per scrivere questo post, mi sono accorta di ricordare molto bene anche il film stesso, la fotografia, la musica...

Avrei potuto scegliere tanti altri film. Penso che ogni film su Padre Pio parli di San Giovanni Rotondo, ma questo ha un particolare valore "affettivo" per me.

Ho inserito il link alla pagina di Wikipedia dove ci sono tutte le info e di seguito quello per guardare il film completo.

Padre Pio da bambino nel film
Padre Pio interpretato da S. Castellitto


Film completo: ww.youtube.com/watch?v=FfszIWhbqdI

domenica 3 novembre 2019

06 - Il nome

Da Gargaros, a Bisanum a San Giovanni Rotondo.
Tutto spiegato nel dettaglio qui: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/piosgr/san-giovanni-rotondo/storia-2/origini-della-citta/

Aggiungo altri dettagli ricavati da altre fonti:


<<Secondo la tradizione nella parte est di San Giovanni Rotondo esisteva un tempio pagano dedicato al dio Giano. [...] Sulle sue fondamenta fu eretto un battistero che poi diventò parte integrante di una chiesetta dedicata a San Giovanni Battista [...]. Dal nome della chiesetta e dalla forma circolare dell’ex battistero deriva l’attuale denominazione della città di San Giovanni Rotondo.">>


Fonte: http://www.padrepioesangiovannirotondo.it/piosgr/san-giovanni-rotondo/storia-2/storia-di-san-giovanni-rotondo-2/


<<Possiamo però parlare di vera e propria fondazione del comune solamente nel novembre del 1095, quando il Conte Enrico di Monte Sant’Angelo emette un decreto in cui compare per la prima volta il nome de “il Casale di S. Johannis Rotundi”>> 

Fonte: http://www.sangiovannirotondo.net/storia/






05 - Il mito

Si, lo so che Padre Pio è citato in tutti i miei post praticamente, ma parlando di SGR è inevitabile. Questa volta, però, ne voglio parlare in modo diverso.
Premettendo che non vorrei mai mettere in dubbio la fede di qualcuno, voglio comunque invitare tutti a riflettere senza pregiudizi di alcun tipo.

Il mito di cui voglio parlare, quindi, è proprio Padre Pio.

Io sono di San Giovanni Rotondo e ci ho vissuto per 19 anni. Non c'è stato giorno che io non abbia visto la faccia di Padre Pio in ogni sua forma durante questi anni (ironia della sorte, anche nella mia casa qui a Torino c'è un quadro di Padre Pio. Evidentemente, 19 anni non erano abbastanza...). I miei nonni sono stati sposati da Padre Pio ed in generale la mia famiglia, come tante altre, ha sempre avuto contatti molto stretti con il frate. Padre Pio è OVUNQUE a SGR. Tutto ruota attorno a Padre Pio, all'ospedale, al santuario, alla fantomatica cappella d'oro con la sua salma.......

Tutto molto bello fin qui (si fa per dire), ma la verità è che intorno a questa figura c'è un alone di ignoranza assurdo. Forse non si tratta neanche di ignoranza, ma di semplice opportunismo, che possibilmente è anche peggio. Come ho detto l'economia di SGR (dove quasi quasi ci sono più hotel che case, per intenderci) gira letteralmente intorno a Padre Pio, quindi nessuno ha interesse ha sporcarne la figura immacolata.

Eppure i fatti ci sono e appunto sono FATTI. Ci sono anche tante coincidenze (tipo che le sue prime due biografie siano state pubblicate dalla casa editrice ufficiale del partito fascista), ma i fatti sono fatti e non si possono negare.

Di che fatti sto parlando? Di quelli riguardanti i rapporti tra padre pio e le donne del paese e di quelli riguardanti le stigmate.
Ci sono articoli e parecchi libri che ne parlano (e che parlano anche di altro). Riporto alcuni dei link di seguito. Anche su Wikipedia è possibile leggere a riguardo



Su Wikipedia viene anche citato un mito riguardante Padre Pio, ovvero La presunta profezia su Giovanni Paolo II(https://it.wikipedia.org/wiki/Padre_Pio_da_Pietrelcina#La_presunta_profezia_su_Giovanni_Paolo_II)

03 - Un libro

Quella voce fucilata nella piazza. L'eccidio di San Giovanni Rotondo del 14 ottobre 1920


Il libro parla della mattina del 14/10/1920, quando un corteo di circa seicento persone, riunitesi per celebrare il successo socialista alle elezioni, si trasforma nel massacro di tredici cittadini ed un carabiniere, con una sessantina di altri feriti. Le responsabilità dell'eccidio sono rimaste sempre incerte.


Per saperne di più:


sabato 2 novembre 2019

02 - Le cose


1) I santini
La cosa più rappresentativa di San Giovanni Rotondo in tutto il mondo sono proprio i santini di Padre Pio. Se ne possono trovare di tutte le forme e di tutte le dimensioni e non c'è turista che non ne acquisti qualcuno. Non sono solo cose da turisti, però. Infatti, è veramente raro non trovare richiami  a questo santo in ogni (stanza di ogni) casa di San Giovanni Rotondo. 





2)La granita di Biasino
No, è vero, non siamo in Sicilia, ma non potevo non nominare la granita.
Quella di cui sto parlando non è una granita qualsiasi, ma quella di Biasino. Il chiosco di Biasino è una vera e propria istituzione a San Giovanni Rotondo. Non vende solo granite, ma queste sono sicuramente la specialità della casa.
Io ed i miei amichetti eravamo clienti fissi, soprattutto la domenica, "dopo la messa". Figurine e granita di Biasino... quella si che è stata un'infanzia felice!

P.S: seguite Biasino su Intagram @biasinosgr, non ve ne pentirete!









3) Il propato di Cavorsi
Altra istituzione a San Giovanni Rotondo è il Panificio di Cavorsi, dove si può acquistare il propato più buono del paese, a mio parere, che non manca ma nel mio "pacco da ggiù"!

Il Propato ( “lu prupate") è un dolce caratteristico che trova la sua origine nella memoria tradizionale, poiché veniva preparato nel corso di matrimoni (infatti è conosciuto anche come "dolce della zita", ovvero dolce della sposa) comunioni o battesimi.